Giustizia per Federico Aldrovandi:renovatio nella Polizia di Stato
- Due manganelli furono rotti nella collutazione tra i 4 agenti e Federico. (vedi dichiarazione dell'allora Ministro Giovanardi in Parlamento nel corso di una interrogazione parlamentare)
Nel prossimo video, con Federico ormai morto ed accasciato sull'asfalto si sente distintamente un poliziotto dire "eh, sono l'unico che ha il portafoglio" (di federico) e poi una fragorosa risata.
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Da questi due fatti oggettivi, e quindi non confutabili dalla accusa e dalla difesa, credo che nascano delle considerazioni spontanee. Possibile che 4 agenti siano costretti ad usare e quindi a rompere dei manganelli sulla testa di un 18 enne disarmato pur di immobilizzarlo? La cultura del manganello, è l'unica parola della polizia? Se 4 poliziotti sono costretti a usare il manganello per immobilizzare un giovane disarmato, non è meglio che cambino mestiere? Non mi risulta che nessuno dei 4 polizziotti abbia riportato alcuna contusione. Ipotizziamo anche che Federico, fosse in preda ad una crisi a causa delle droghe che pare avesse assunto, il comportamento di 4 professionisti delle forze dell'ordine è quello di rompergli 2 manganelli sulla testa? E poi, possibile che la morte di un ragazzo di 18 anni, una giovane vita spezzata, dia la possibilità ad un poliziotto a pochi metri dal corpo esamine di ridere in modo fragoroso dopo una battuta di un collega? No, davvero, la madre di Federico ha ragione a gridare che qualcosa in questa faccenda davvero non torna.
Federico, alla sera andava a distribuire le pizze per non gravare troppo sull'economia della famiglia. Meritava uno Stato che funziona, che capisce i giovani e le loro problematiche (alle 5 del mattino purtroppo è pieno di giovani impasticcati che ritornano a casa, ed il manganello non è il modo per dialogare con loro) e che punisce in modo trasparente chi tra i suoi rappresentanti compie abusi di potere. Anche nella sventurata ipotesi che Federico cantasse e sbraitasse in preda a sostanze dopanti, che fosse aggressivo o manesco (come riportano le fonti della polizia), resta il fatto che Federico era disarmato, e quindi i lividi sul suo volto, il suo sangue, sono le immagini di un omicidio.
La madre di Federico nel suo Blog dice tra le tante cose "Si pensi che la macchina della polizia contro la quale si sarebbe fatto male mio figlio, non è stata sequestrata ed è stata lavata e riparata sottraendola all’esame dei periti del GIUDICE. Si pensi che i manganelli rotti sul corpo di mio figlio non sono stati sequestrati ma sono stati consegnati, ripuliti, solo dopo l’esplosione del blog."
Quella mattina in una delle volanti c'era un defibrillatore. Uno degli agenti aveva anche fatto il corso per poterlo utilizzare. Invece di sentire degli agenti di Polizia ridere maneggiando il portafoglio di Federico, sarebbe stato bello sentirli concitati nel cercare di salvargli la vita con il defibrillatore dopo averne accertato l'arresto cardiaco. Questo significa essere dei professionisti, degli uomini. I picchiatori, non sono degli uomini.
Punto GPS N 14°24.644 W 003°19.699. La solidarietà accesasi intorno al caso di Federico si è materializzata nella costruzione di pozzo per l'approvigionamento di acqua in Mali. Il pozzo, entrato in funzione nell'agosto 2007 e costato 5050 € , è stato finanziato dagli amici di Federico.Per quanto riguarda i fatti del G8 di Genova, io rimango convinto che un qualsiasi drappello di poliziotti o carabinieri non debba in nessun caso, mai e poi mai, arretrare di fronte a bande di facinorosi, a meno che la ritirata non possa perpetrarsi in modo del tutto composto e tale da alleggerire una situazione pesante. A Genova, nel 2001, ho visto drappelli delle forze dell'ordine ritirarsi in modo caotico e confuso, rendendo le orde di scalmanati ancora più aggressive, come se si stesse giocando al gatto che rincorre il topo. Carlo Giuliani, è morto proprio durante il ritiro caotico del 12° Battaglione Sicilia dei Carabinieri. Se una camionetta dei carabinieri non si fosse trovata isolata e i suoi occupanti non fossero stati colti dal terrore, forse Carlo Giliani sarebbe ancora vivo. Questo la dice lunga sull'impreparazione, delle nostre forze dell'ordine, e sulla responsabilità ancora più grave, di chi in quella occasione, ha messo personale senza esperienza (ad esempio Mario Placanica, il carabiniere che materialmente sparò uccidendo Carlo Giuliani) a fronteggiare una tale situazione. Nessuno mette in dubbio l'aggressività dei manifestanti, ma è anche vero che esistono gli strumenti dissuasivi idonei per non indietreggiare di fronte a centinaia di scalmanati, fino ad arrivare all'estremo rimedio, cioè sparare proiettili di gomma.
Ora che un questore in Italia, si possa permettere di prendere in giro i cittadini dicendo che un agente ha sparato in aria ed un giovane di 28 anni, Gabriele Sandri, contemporaneamente viene colpito al collo da un proiettile e muore, forse diventa imbarazzante per quella che ufficialmente si dice essere una democrazia. Tale episodio la dice lunga sul clima omertoso e autoreferenziale che si respira nella Polizia di Stato.
Gli ultimi episodi hanno visto la polizia distinguersi particolarmente nel manganellare i cittadini che protestavano a Marigliano (NA) per questioni legate allo smaltimento dei rifiuti.
La Polizia, deve rinnovarsi. La cultura del manganello non paga. La violenza crea violenza. Anch'io nel lontano 2002, ho avuto un incontro ravvicinato alle 4 del mattino con una volante della Polizia impazzita. Avevo 22 anni. Voglia di chinarmi al potere arbitrario zero, orgoglio come sempre da vendere. Mi ero fermato dopo essermi imbattuto in un incidente stradale sul Terraglio (strada che collega Mestre a Treviso), in cui non ero minimamente coinvolto. Ero rimasto scioccato dal fatto che avevo visto una persona dolorante venire estratta dalle lamiere. Figuratevi cosa mi successe per aver avuto il coraggio di dire ai due poliziotti della volante che sopraggiunse, che erano in notevole ritardo. Per un paio d'ore, in modo arbitrario sono stato tenuto sotto le intemperie al freddo, anche dopo che i protagonisti dell'incidente e le loro autovetture erano state portate via. Denigrato, trattato come un criminale. Me la volevano far pagare. La pressione psicologica era fortissima. Quella notte era in corso una tempesta. Subii gravi ingiustizie, una per tutte la contestazione della guida in stato d'ebbrezza e relativo sequestro del veicolo, quando quei poliziotti non mi avevano mai visto guidare visto che erano stati chiamati li per un incidente stradale; ingiustizie che mi spinsero per fortuna a non firmare il verbale stillato da quel Poliziotto. Ma a questo mondo a volte esiste una Giustizia. Il medesimo poliziotto nell' Aprile del 2007 venne arrestato per concussione. Per i dettagli clicca qui
Nel 2002 avevo lasciato depositato agli atti, tra le altre cose quanto segue "Io continuavo ad avere la sensazione che il funzionario ce l’avesse con me, per ciò che avevo detto riguardo il ritardo nell’arrivo del posto e che me la volesse far pagare, tant’è vero che ad un certo punto scoraggiato dall’atteggiamento del funzionario di Polizia, che a mio avviso si disinteressava dell’incidente per accanirsi su di me, ho chiamato i Carabinieri (112) e nuovamente la Polizia Stradale". Nel 2007 al medesimo poliziotto sono stati contestati decine di episodi dove terrorizzava gli automobilisti nel Veneto facendosi scudo della divisa. Gli atteggiamenti intimidatori, provocatori, persecutori e assurdi verso gli automobilisti, erano gli stessi che aveva assunto verso la mia persona nel 2002.Vi rendete conto, di quanti danni possa causare anche soltanto un agente corrotto?Etichette: Diritto, giovani, Giustizia, Ingiustizie, Libertà
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