Kuki Gallmann, all'ombra dell'acacia il GIFT di vedere, di sentire e di comunicare
Sveva Gallmann, figlia di Kuki Gallmann e Paolo Gallmann, nata il 18 Agosto 1980, tra i Maasai adorni dei colori rituali.
La veranda dei Gallmann. 'La mia casa è alta ma sento i rumori dell'erba, gli alberi entrano con nidi dalle finestre spalancate'. La veranda che si protende su 'distanze intatte come una piattaforma spaziale per un viaggio cosmico'.
Ol Ari Nyiro Ranch, i luoghi dove Kuki Gallmann ha realizzato i sogni di bambina, confidando di essere stata infelice davvero solo quando ha dimenticato "here and now"; così descrive questi posti "Nei tramonti si sparge una polvere d'oro e aderisce ai cespugli trasfigurandoli. Luce densa di miele cola dalle colline e cangia in porpora"
Kuki Gallmann con in braccio Sveva e vicino il giovane figlio Emanuele che scomparirà tragicamente pochi mesi dopo per il morso di una vipera, il 12 Aprile 1983. Emanuele infatti, amante sin da piccolissimo della natura e degli animali, aveva dopo la morte di Paolo, sviluppato la sua passione di sempre per i serpenti. Kuki avrà a dire ' Seppellire iun marito è stato duro, sepellire il mio unico figlio è contro natura'. In sua memoria ed in quella del marito morto il 19 marzo 1980 in un incidente stradale mentre portava la culla per la bambina che doveva nascere, ha fondato nel 1984 la Gallmann Memorial Foundation, un'organizzazione che si occupa della salvaguardia dell'ambiente.
L'entrata della Gallmann memorial foundation
Kuki, dopo la morte del figlio, scriverà:
Ti cercherò per sempre
e ti vedrò in ogni fiore
in ogni uccello, in ogni tramonto rosso
in ogni serpente che striscia via:
perchè tutto ciò che è bello
sarà te, per sempre.
Tutto ciò che è giovane e fiero
tutto ciò che è buono e forte.
Ma la Kuki ogni tanto si ricorda di Venezia? Come no! In 'Il colore del vento' menziona i tramonti sulla laguna e confida di parlare spesso di Venezia con Paolo, suo marito, perchè erano legati alla città da molti ricordi e numerose visite..insomma Venezia è per sempre come lei stessa afferma. 'Quando Venezia odora d'acqua nelle mattine io voglio camminare salendo i ponti a passi lunghi lasciar venire il vento lasciare quella luce celeste dorarmi gli occhi. Venezia odorerà di mattine avrà la luce dell'acqua riflessa nelle imposte entreranno voci in dialetto e sciabordio di remi volando colle ultime rondini. Nei caffé siederemo coi piccioni bevendo vino bianco come turisti meravigliati'. Più volte ricorda come il figlio Emanuele, fosse nato a Venezia, mentre nevicava e faceva freddo e che morì sotto il cocente sole africano.
'Le acacie di trine e ragnatele, la bellezza di questo paese mi ha fermato il cuore' ha detto Kuki Gallmann
Mentre io nascevo il 10 Luglio 1979, Kuki Gallmann a Nairobi scriveva queste bellissime parole al suo amore Paolo:
Voglio arrendermi
alla gioia di sceglierti.
Voglio che tra noi per un attimo
si fermi il tempo
nei tuoi occhi voglio guardare
inseguendo l'infinito
Parole ancora più belle dopo la morte di Paolo: "Mi ascolti, dal tuo nuovo paese, questa notte di sbigottimento mi ascolti Paolo, lo sai che ti amo che la mia vita è un niente grigio futuro senza allegria senza spasimi di vita..tu la vita, tu la grinta di gioia, tu il sole, tu il nostro significato...Paolo per sempre, per sempre, per sempre Paolo sei diventato tutto".
Sulla tomba del marito defunto Kuki Gallmann ha piantato un'acacia della febbre gialla, il suo albero preferito. Il figlio Emanuele è stato sepolto anch'egli sotto una acacia vicino a Paolo, con la vipera che l'ha ucciso (dente per dente). Tutte le sere Kuki racconta di far accendere un fuoco per vegliare sulle tombe e di far risuonare delle canzoni così amate da Paolo.
'C'è un posto vuoto alla mia tavola, è preparato per te Emanuele. Al tuo posto c'è un ibisco rosso, è preparato per te'. L'ibisco rosso è il fiore preferito dai Gallmann.
Tipico paesaggio della Laikipia.
Kuki sa che attraverso la sofferenza si cresce. 'In un attimo tra la speranza e la disperazione. tra la vita e la morte, tra il prima e il dopo, ho capito che questa natura che ci crea, ci nutre, ci distrugge e ci sopravvive impassibile, va rispettata e curata come l'unica certezza vera. Perciò Laikipia diventerà la sede di una fondazione alla loro memoria. dpve giovani entusiasti come è stato Emanuele impareranno a conoscere, a utilizzare e a proteggere quell'ambiente che Paolo e Emanuele amavano e capivano. La vittoria dell'amore contro il dolore, lo spreco e la morte.'
Dice Kuki 'Anche le stelle muoiono eppure ne vediamo ancora la luce'.
Un giardino ben curato di un ranch in Laikipia. I fiori dovrebbero essere gli ibischi.
Etichette: Africa, Amore, emozioni, giovani, kenya, Kuki Gallmann, Laikipia, Libertà, Natura, Nelle terre estreme, Ol Ari Nyiro, Paesaggio, Parchi Naturali, tramonto
8 Commenti:
Bravo!
Molto bello e vivo il ritratto che hai fatto di questa grande donna... contro tutti i luoghi comuni.
Alberto,sei riuscito a farmi emozionare.Bellissime le due poesie, le foto..e soprattutto la forza di quella donna.
meraviglioso il coraggio e la forza di questa donna.
Caro Alberto,
ho trascorso molte delle mie estati da adolescente a Crespano del Grappa, il paese veneto in cui Kuki ha visuto quando il suo papà era direttore della filanda. Ci sono tornata anche recentemente e ho rivisto da lontano, sulle pendici del monte Grappa la scitta "W M" (Viva Maria) fatta con gli alberi. La piccola Kuki pensava fosse a lei dedicata come raconta con il suo raffinatissimo humor nel quinto capitolo di Elefanti in giardino.
Questa donna così forte e affascinante è stata il mio faro e il mio esempio quando anche a me la vità ha strappato un marito adorato e formidabile. Per superare il mio dolore ho fatto mie le sue frasi ".......la vita custodisce segreti,dolori e grandi gioie.....bisogna prendere tutto come viene.....inghiottire, guardare avanti e cercare di fare del nostro meglio. Cercare di dare importanza al fatto che siamo vivi e che abbiamo imparato un'altra lezione. Questa non èla fine di tutto. E' l'inizio di un nuovo stadio. La vita ha appena girato un'altra pagina: non ha senso commiserarsi."
ed è proprio così: ci si riesce, se lo si vuole.
Grazia - Milano 19 luglio 2009
Grazie per quanto hai scritto, Grazia. Mi hai emozionato veramente. La tua forza ora è anche un po' mia. Alberto
Proprio ieri leggevo alcune pagine di "Sognavo l'Africa" a una persona speciale per me... proprio oggi ho trovato le tue parole e le foto... che emozione!
IL MIO "VEDERE L'AFRICA "SI ERA FERMATA SU I DOCUMENTARI...MA IL MIO SGUARDO VA OLTRE DA QUANDO HO LETTO I LIBRI ...VORREI TANTO ANDARE PER VEDERE E VIVERE L EMOZIONE DI QUELLO CHE PERCEPISCO..CURO L IBISCO ROSSO..ANCHE PERCHè è IL MIO FIORE PEFERITO...MI Fà PIACERE CHE è ANCHE DELLA SIGN.GALLMAN...
...ho amato l'africa da sempre...ancora prima di metterci piede...e attraverso i libri di kuki gallman ho desiderato...sognato...pianto...poi finalmente il mio primo viaggio in kenya...e proprio come kuki ho avuto la sensazione di essere finalmente a casa...non so se avro' il privilegio di poter vivere per sempre in questo meraviglioso paese...ormai sono 4 anni che vado e vengo...ma ogni volta che devo lasciarlo mi si strazia il cuore...spero che il mio sogno si avveri...complimenti per il blog...
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