Una passeggiata lungo un grande parco verde. Una riflessione.
Un altro mondo, l’Università della Virginia (
http://www.virginia.edu/). Se all’ Università Ca’ Foscari il calendario didattico si avvale di
aule statiche, dall’altra parte del mondo nella
The University hanno già conquistato la “
terza dimensione universitaria”, con
una offerta formativa che dinamicamente abbraccia i cieli e i mari, quale una per tutti il Semester at Sea:
Semester at Sea mette tutti d’accordo; in fondo è la realizzazione di un sogno.
I cieli e i mari del Semester at Sea. L’arca di Noè dell’istruzione universitaria, la nave dei talenti MV Explorer (both a traveling university and residential home) ha accolto più di cinquantamila studenti emozionati, accompagnandoli ciclicamente in giro per il mondo per un paio di mesi; un quaranta per cento del totale degli studenti ha potuto usufruire di borse di studio. L’Università, organo propulsivo della cultura di un paese, dovrebbe infatti procacciare finanziamenti ed attrarre sponsor anche per essere in grado, un domani, di realizzare sogni come questi, che oggigiorno troppo banalmente e frettolosamente vengono liquidati come irrealizzabili e utopistici; sogni fluttuanti fuori dalle nude e crude aule universitarie, che fungano da irresistibile tentazione tanto per i giovani talenti quanto per quelle pecorelle che, smarritesi per aver abbandonato la strada maestra dello studio, potrebbero far ritorno all’ovile se questo venisse avvertito anche come una irresistibile tentazione. La società guarda all’Università come al mondo delle idee e si aspetta che tali idee possano impadronirsi del futuro. Lo studente a bordo del MV Explorer tra una lezione e l’altra ha visitato o visiterà Hiroshima, la Grande Muraglia Cinese, il Taj Mahal, La Piramide di Cheope a Giza, le Isole Galapagos, insomma le meraviglie del mondo; ha incontrato o incontrerà, tra gli altri, Nelson Mandela, Mother Theresa, Fidel Castro, Indira Gandhi. Lo studente inoltre avrà accesso a tutto il patrimonio digitale dell’Università della Virginia; trattasi di settantamila libri e trecentocinquantamila immagini, accessibili da tutti. Nessun altro ateneo nel mondo può vantare più volumi in formato elettronico.
Studenti e professori in posa sul MV Explorer.
Altro che “offerta formativa” da banco, qui i crediti universitari diventano stelle nel firmamento della vita. Durante la navigazione si tengono le lezioni e si studia ma when the ship is in a port, no classes are held.
The Rotunda, è il simbolo riconosciuto dell'Università della Virginia. È alto la metà del Pantheon di Roma, che ne ispirò la costruzione. Thomas Jefferson, il padre fondatore dell'Università della Virginia, è orgoglioso: il campus viaggiante del Semester at Sea è un microcosmo del suo modello Jeffersoniano; nell’università da lui fondata nel 1819, una delle università americane più prestigiose, “nulla al mondo è così potente quanto un' idea della quale sia giunto il tempo” (Victor Hugo). Un fulmine cerebrale nella buia tempesta dell’istruzione; l’Università diventa un irresistibile vettore formativo, un trampolino di lancio attraverso il quale poter raggiungere qualunque verità vicina o lontana, non quattro muri incrostati di un’ aula universitaria rattoppata.
MV Explorer dell’University of Virginia è dotata di 9 aule universitarie ed ha tutte le agevolazioni di un campus universitario quali wireless Internet e una biblioteca con 8.000 volumi.
Se il respiro egualitario delle township jeffersoniane è arrivato fortunatamente anche nelle nostre Università, il percorso di rinnovamento si adagia su riorganizzazioni che sostanzialmente deficitano ancora di grandi idee rivoluzionarie e genialmente anticonformiste, quel mondo di idee richiamato poc’anzi. Fantasticare sul fatto che un Rettore stipuli una convenzione con una compagnia di navigazione per inserire nei percorsi formativi specifici moduli da attuarsi sull’aula didattica del Mar Mediterraneo e dannarsi perché il tutto sia economicamente sopportabile da parte degli studenti, è un artificio fantasioso. In Italia risulta difficile immaginare un Rettore che chieda maggiori finanziamenti al Ministro, per attuare, anche tra dieci anni, un programma formativo sul Mar Mediterraneo che possa nelle intenzioni affermarsi quale irresistibile tentazione per la compagine universitaria europea ed internazionale. L’involuzione impegna ancora tristemente stuole di cortigiani nell’appellarsi vicendevolmente ora Magnifico ora Magnanimo, ora Emerito ora Amplissimo e così via; una vita spesa in convenevoli formali, un mondo ovattato dove regna l’ipocrisia baronale e dove al centro dell’Università non c’è ancora lo studente ma la cattedra e solo la cattedra; perdura una cristallizzazione e una stagnazione della vita universitaria secondo modelli antidiluviani rispetto ad un mondo globalizzato, dove le idee vengono spente come se fossero fiammiferi. Quieta non movere. Quale differenza con l’Università della Virginia, ove per rispettare fino in fondo l’idea Jeffersoniana di uguaglianza, solitamente i professori vengono chiamati "signore" o "signora" (mister/mistress) piuttosto che "Dottore" o "Professore", discriminando per merito e non per titolo. Nella The University gli studenti alla fine di ogni esame firmano una dichiarazione: “sul mio onore di studente, non ho dato né ricevuto aiuto per questo compito/esame.” Grazie a questo sistema d'Onore (Honor System: to not lie, to not cheat, to not steal) ci si spinge fino ad assegnare esami a tempo da svolgere a casa e lo svolgimento di ricerche e studi in maniera particolare. Se nell’Università della Virginia coscienziosamente non è mai stata conferita una laurea honoris causa, dall’altro non si hanno timori reverenziali a riconoscere crediti formativi universitari a quelle attività formative che si terranno nelle vicinanze di una piscina di una nave da crociera.
MV Explorer dell’University of Virginia con gli studenti a terra durante una pausa.
"Semester at Sea" e "Study abroad around the world" sono quindi i motti del Institute for Shipboard Education che vede quale principale sponsor dal 2006 proprio l’University of Virginia, promotrice di una autentica spinta all’internazionalizzazione già dal 1998 con “Virginia 2020: Agenda for the Third Century at the University of Virginia.” (http://www.virginia.edu/virginia2020/). Mentre frequenti le lezioni l’ aula didattica viaggia verso “l’ altro”; mentre prendi appunti l’”Università Affascinante” è diretta verso l’osservazione e l’esperienza empirica. Per fare l’esempio più elementare e se vogliamo banale, è come se l’attività formativa “Storia Bizantina” fosse offerta a Ca’ Foscari su un’ aula didattica che parte da Venezia e raggiunge la capitale europea della cultura 2010, Instanbul.
Immagine futuristica di una possibile Università Ca’ Foscari da Màr
La teoria evoluzionistica di C. R. Darwin non maturò proprio grazie ad un viaggio intorno al mondo sulla nave HMS Beagle, ed in particolare durante la sua sosta alle Isole Galápagos, dove potè sviluppare quelle capacità osservative e analitiche che gli resero possibile la formulazione di un principio biologico rivoluzionario? La possibilità di lavorare durante la spedizione direttamente sul campo d'indagine gli permise di studiare di prima mano sia le caratteristiche geologiche di continenti ed isole, sia un gran numero di organismi viventi e fossili. Bene, questo è quanto oggigiorno manca agli studenti cafoscarini, che se non riescono a spiccare autonomamente il volo, dall’altro non hanno una “università portaerei” che supporti l’internazionalizzazione. Manca l’educazione comparata. "Il “senso internazionale” ha una componente etica ed una conoscitiva; la prima è legata alla concezione che ognuno ha della vita, al concetto dell’uomo, della sua uguaglianza nella dignità, della solidarietà sociale, di un destino globale dell’umanità. Questo atteggiamento etico, che nella forma più matura si presenta come “amore per gli altri”, è indispensabile perché nello studio gli “altri” non siano considerati cose e numeri e variabili, ma esseri umani contrassegnati da una loro originalità e autenticità che solo il rispetto e la estimazione profonda permettono di penetrare con pazienza, tatto, oculatezza, nella consapevolezza che ogni realtà umana individuale o sociale ha le sue profondità nascoste che si traducono non sempre facilmente leggibili per chi osserva provenendo da un altro contesto culturale. Il comparativista sa che non deve lasciarsi andare a reazioni immediate, ma reperire le motivazioni sottese ai comportamenti strani, insoliti, sorprendenti che richiedono nello studioso un autocontrollo abituale. Da qui l’estrema importanza del momento interpretativo, che esige non solo studio attraverso i libri e pubblicazioni, ma anche contatto diretto, convivenza e partecipazione simpatica o empatica, se l’interpretazione vuol raggiungere certe intimità e finezze del contesto studiato. Questo significa lo sforzo, almeno temporaneo, di dimettere la propria mentalità e di lasciarsi assorbire da quella altrui, salvo poi riprendere le distanze della oggettività e svolgere una analisi sia con categorie interne che esterne all’oggetto studiato." (Orizio B., La pedagogia comparata, Brescia, 1977, pp. 60-61) "Coltivar el mar e lassar star la terra" era stato il consiglio lasciato in eredità ai Veneziani da Tommaso Mocenigo ad una Venezia che fino ad allora aveva gravitato totalmente sul mare e oltremare. L'invito non verrà raccolto dal suo successore Francesco Foscari, a cui si deve l'iniziativa nel 1453 di costruire una casa monumento imponente e autocelebrativa "in volta de canal" che tuttora "con ampio sguardo vede da un'alta prospettiva la città" (Ioannesantonius Romanus Ranerius), il palazzo Ca' Foscari, sede dell' omonima Università. Le attuali Linee Guida del Governo per l'Università impongono di "analizzare e valutare le sedi decentrate degli atenei, oggi troppo numerose e non sempre provviste dei necessari requisiti strutturali e qualitativi e verificare contestualmente la loro sostenibilità finanziaria". L'Università Ca' Foscari con l'imminente chiusura di Villa Mocenigo a Oriago di Mira (VE), che dal 1988 ospitava il corso di laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici vede finire e ridimensionarsi la sua politica espansiva in terraferma. Se ridimensionarsi parrebbe essere d'obbligo, giammai una Università può permettersi di smettere di sognare e di guardare al futuro senza idee. Proprio in una ottica futuristica, per quanto lontana, Ca' Foscari deve rivalutare quell'elemento che è sempre stato il suo genius loci: la laguna ed il mare. L’ Università Ca' Foscari da Mar non è un sogno, ma una delle operazioni culturali possibili in una città come Venezia che è sotto i riflettori del mondo e sotto gli occhi di più di venti milioni di visitatori l’anno. Convegni e moduli formativi sul mare non paiono capricci all' University of Virginia. Dal 1963 l’Institute for Shipboard Education ha realizzato 100 Semestri al Mare attraversando più di 60 paesi ed istruendo più di 50000 studenti di 1500 istituzioni diverse. "Credit while you cruise" è anche il motto della University at sea di St. Petersburg in Florida (http://www.continuingeducation.net/), che riconosce crediti formativi a svariate categorie di professionisti, nell’ambito della formazione continua, attraverso una offerta formativa in navigazione sui mari di tutto il mondo. I convegni e le attività formative sono attuate tramite le maggiori compagnie di navigazione, tra cui non poteva mancare la Costa Cruise Line, di casa a Venezia. Alcune iniziative sono sponsorizzate direttamente dalle stesse Università; ad esempio la 10-Night Roman Empire from Rome, si svolge dal 19 al 29 Aprile 2010 tra Civitavecchia, Dubrovnik, Corfu, Katakolon, Santorini, etc. e vede quale principale sponsor la State University of New York – Stony Brook (http://www.stonybrook.edu/). Una Università diversa è possibile; si suggerisce, sulla scia dell’University of Zagreb e Sevilla University, di stipulare accordi con l’ Università della Virginia che permettano agli studenti di Ca’ Foscari di partecipare al Semester at Sea, secondo le modalità che si riterranno più opportune. Dall’altro, prima di addentrarci nel mondo, avremmo l’obbligo morale di lanciare un “Semester in the lagoon”: a tutti gli studenti verrebbe data, nei mesi primaverili, la possibilità di sperimentare le aule didattiche tra le più affascinanti al mondo, le isole della laguna nord e sud. Battelli che efficientemente trasportino giornalmente le migliaia di studenti nelle isole sperdute della laguna, dove si terranno le lezioni. Una logistica e una regia cafoscarina, che diventerebbero un irresistibile richiamo internazionale, visto che chi torna a casa poi tramanda l’incanto e che nei social network gli studenti avrebbero modo di scambiarsi immagini senza eguali, fotografie di una Università che abbraccia la terra.
Un’ aula didattica immersa nella natura. Se ne possono trovare ovunque l’immaginazione non sia stata soffocata. L’idea, in piccolo, è la stessa della University of Virginia, solo che in questo caso aiuteremmo anche a proteggere culturalmente uno degli ecosistemi più obliterati al mondo dall’ignoranza. Immaginare gli studenti, sparsi per tutta la laguna veneziana, impegnati eticamente in miriadi di piccole lezioni e che all’imbrunire sciamano per rientrare al nido, significa sognare una Università del futuro dove Ca’ Foscari è una galera Reale che sconfigge una banale ed intrusa petroliera. Una Università del futuro che finora vede nelle quattro mura di un’ aula, tutti i propri limiti. C’è da commuoversi quando persone adulte, nell’ambito della formazione permenente, si ritrovano a dire: "I'm just thankful that I've lived long enough to, climb to the top of the leaning tower of Pisa, marvel at the Taj in India, climb the Great Wall of China, almost slide down the inside of the Great Pyramid in Egypt, watch the penguins in Antarctica, and swing on a vine in the Amazon with a group of Semester at Sea students..." Ruby Cavanaugh Koerper, lifelong learner, spring 2007.
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