A nord dell'isola di Ios è possibile visitare la tomba di Omero dove il poeta è stato seppellito dopo la sua morte causata da una malattia che lo ha colpito nel suo viaggio verso Atene
Donare un sorriso a chi ha perso ogni speranza: questo è l'obiettivo della vita
Il giardino della Menara a Marrakech ha migliaia di ulivi piantati in fila...l'orgoglio e la gioia di Marrakech sono i giardini, curati con una passione che ha ormai una tradizione secolare.
------------------------------------------------------------------------------------------------ http://www.marrakech.travel/it IL SITO UFFICIALE DI MARRAKECH (soltanto il sito internet merita una visita)
Quando ero bambino sognavo di sgattaiolare per il dedalo di viuzze di Algeri, Instanbul, Marrakesh... Non è cambiato niente rispetto ad allora. La differenza tra allora ed adesso è che ora ci vado veramente. L'anno scorso ho festeggiato il capodanno a Instanbul quest'anno, visto che per la prima volta ha eletto un sindaco donna ;)))))))) si va a festeggiare a Marrakesh. Marrakech, un nome dal suono magico che evoca palmeti e carovane, mercati orientali e spie internazionali, duelli all'ultimo sangue in un oasi di pace.
Jama‘a el-Fnaa di sera, il centro vitale e caratteristico di Marrakech. Clicca sulla foto per ingrandirla e cogliere tutti i particolari. L'aspetto della piazza cambia durante la giornata: di mattina e pomeriggio è sede di un vasto mercato all'aperto, con bancarelle che vendono le merci più svariate (dalle stoffe ai datteri, alle spremute d'arancia, alle uova di struzzo etc.) e da "professionisti" dediti alle attività più svariate: le decorazioni con l'henne, i cavadenti, suonatori, incantatori di serpenti etc. Verso sera le bancarelle si ritirano e subentrano banchetti con tavole e panche per mangiare cibi preparati al momento e, più tardi, arrivano musicanti e cantastorie.
Presentazione di una discoteca di Marrakesh, città leggendaria che ha dato il nome al Marocco....sarò qui a mezzanotte? Scatenarsi in uno shopping sfrenato o rilassarsi con un rituale di benessere in una delle tante spa della città? Degustare le tagine tradizionali o assaggiare le tapas di Marrakech dell'ultimo lounge bar di tendenza? Mischiarsi alla folla animata della piazza Jamaa el Fna o finire la serata in una discoteca all'ultimo grido, al suono dei più grandi DJ?
Le mura, i giardini e i palazzi sontuosi dell’età d’oro della città imperiale, sono oggi la scenografia dell'effervescenza culturale, sportiva, artistica ed economica.
Il viaggio del cuore. Ios mi ha fatto perdere la testa
Il mio video delle vacanze a Ios - Estate 2009
"They say I was in Ios, but i don't remember". Dicono che fossi a Ios, ma non me lo ricordo. Questo è lo slogan di un' isola, Ios, arcipelago delle Cicladi al centro del Mar Egeo, se tralasciamo altri motti quali "Island Of Sex” che alludono invece alla natura di Ios quale "Isola dell’Amore”. È un posto del mondo, una Arcadia, che ti fa perdere la testa, al punto da richiamarmi come una sirena per la seconda estate.
Ios (in italiano "Io") - Sciretti Alberto - Estate 2009
In verità, una vacanza a Ios è impossibile da dimenticare, nonostante le notti brave. In un cielo blu mare, costellato di casette bianche arroccate lì a pochi passi dal mare cristallino, dove il confine tra sogno e realtà è l'orizzonte paesaggistico fatto di albe e tramonti, senti che il braciere e la forza degli antichi Greci, rappresentati dalla tomba di Omero situata a nord dell'isola, sono ancora accesi.
Ios (in italiano "Io") - Sciretti Alberto - Estate 2009
Sulle spiagge di Ios si incrociano ventenni e trentenni, così come decantato dal film italiano "Dillo con parole mie" girato sull'isola (trailer), in un salto generazionale che sfuma in interminabili partite pomeridiane a calcetto e a beach volley fino ad annullarsi definitivamente durante le serate e le lunghe notti nelle decine di locali, stelle accese nel firmamento di un divertimento evergreen travolgente.
Ios (in italiano "Io") - Sciretti Alberto - Estate 2007
Chi sbarca, per raggiungere le spiagge tra le più belle al mondo (Manganari e Mylopotas), conquista l'isola in sella a qualche quad o scooter attraverso stradine panoramiche che pare portino, dopo ogni tornante, direttamente al paradiso; ti porti a casa per sempre quell'appagante senso di libertà, di purezza ed di immortalità storica dei paesaggi pastorali , lì dove da sempre Eolo costantemente soffia rinfrescando il senso della vita e lì dove da sempre Laerte lavora faticosamente il proprio arido orto vicino a maestosi ulivi ed il pastore Sincero porta le proprie capre a pascolare. Un tuffo nel viaggio del cuore.
Sciretti Alberto su un albero da sughero a Ios, spettatore secolare (il sughero!) di un paesaggio mozzafiato.
Dell'ulivo mi sono innamorato fin da bambino, quando ne scoprivo il carattere amichevole, fraterno e antico per le colline adiacenti Arco di Trento e me ne sono innamorato ancora in età più matura frequentando le Grotte di Catullo di Sirmione; da ultimo ho avuto la fortuna di frequentare gli ulivi secolari greci, in un paese in cui si parla dell'origini dell'arte, della filosofia, della letteratura dell'Europa; l'ulivo è "un albero nobile, bello e disperato. Cresce nutrendosi di un dolore antico, che lo deforma e lo contorce in curve impressionanti è [...] È la voce lunga dei suoi anni, che parla come un libro aperto, a operare il miracolo. Le venature che escono dagli anelli di crescita sono una chiara e limpida scrittura [...] Grande legno l'ulivo, generoso come nessun altro. Nel fuoco s'accende immediatamente, anche appena tagliato, e brucia con una fiamma forte e viva che senti subito amica. [...] L'ulivo è un albero universale che rispecchia la vita di ogni essere vivente. Nessuno infatti, sulla terra, dallo spazzino al re è immune dal dolore che piega l'animo e contorce i giorni fino al limite estremo. E allora, nel momento dell'ultimo passo, dove tutto torna nel nulla e tutto il legno che abbiamo accasato nella vita non avrà più alcun valore, si dovrebbe pensare all'ulivo e cercare di imitarlo andando via da questo mondo con dignità e in silenzio" (tratto da Mauro Corona in "Le voci del bosco");
Ulivo che risplende nella notte, con le foglie che a luna piena sembrano orecchini scintillanti, fotografato a Sirmione nella zona archeologica della villa romana (Grotte di Catullo fine I secolo a.C.-inizio I secolo d.C.) che occupa l'estrema punta della penisola, rivestita appunto di ulivi. Cosa centra con Ios direte voi. Beh, i resti della villa della prima età imperiale sarebbe appartenuta in origine al poeta veronese Catullo, poeta dell'amore e dell'amicizia e anche Ios è considerata l'isola dell'Amore.
Distesa di ulivi che ha costellato la mia infanzia ad Arco di Trento..."selva di braccia alzate, di corpi spezzati, di schiena contorte, ma non di meno, mi colpirono la pace e la serenità che trasmettevano quegli alberi. Aleggiava, li dentro, una solenne serietà avvolta da un misterioso silenzio che incuteva rispetto. Ciò che mi impressionò di più era che quegli ulivi, nonostante il corpo stravolto, bugnoso, avvitato su se stesso come in preda a contorsioni tremende, conservavano un'eleganza, uno stile e un equilibrio mai riscontrati in nessun altro albero" (tratto da Mauro Corona in "Le voci del bosco")
Ho cambiato il detto "They say I was in Ios, but I don't remember" in "They say I was in Ios and fortunately I can remember", perchè nonostante le notti brave non riesco proprio a dimenticare. Ringrazio il CTS (Viaggiatori non turisti), che mi fa sempre viaggiare alla grande e di cui segnalo a breve scadenza un premio creativo per i giovani viaggiatori.
Il bivacco Minazio è di tutti ed ha il tetto rosso: è comunista?
Il bivacco Minazio (a quota 2292 metri, non finirò mai di dirlo neanche nel video...) è una magnifica e confortevole casetta in legno (mi pareva brutto dire prefabbricato in legno e lamiera!), con il tetto rosso comunista, sempre aperta a tutti gli scalatori con due stanze per dormire per un totale di 12 posti letto in ottimo stato e con coperte in abbondanza;
Bivacco Minazio
Presenza di blogger con videocamera al bivacco
Il bivacco si affaccia su un paradiso di nuvole, il Vallon delle Lede, nella zona dell'Agordino tra le Pale di San Martino.
Castelpietra vicino a Fiera di Primiero, con i contorni delle vicine Pale di S. Martino. Feudo del vescovo di Feltre per controllare la via che collega l´Agordino a Fiera (Passo cereda), pone fine alla sua dimensione militare dopo la distruzione ad opera dei Veneziani (1511).
GRAZIE MONTAGNA per avermi dato lezioni di vita,perché faticando ho appreso a gustare il riposo,perché sudando ho imparato ad apprezzare un sorso di acqua fresca,perché, stanco, mi sono fermato e ho potuto ammirare la bellezza di un fiore,la libertá del volo degli uccelli,respirare il profumo de la semplicitá,perché solo immerso nel tuo silenzio,mi sono visto allo specchio e spaventato ho ammessola mia necessitá di veritá e amore,perché soffrendo ho gustato la gioia della vettapercependo che le cose vere,quelle che portano alla felicitá,si ottengono solo con sforzo,e chi non sa soffrire,non potrá mai capire. (poesia di Battistino Bonali, tra i più grandi scalatori)
Nella piccola sala con un tavolo e panche si può comodamente mangiare. Nei pressi vi è anche una sorgente (segnalata dal bivacco) con acqua quasi sempre presente.
Stato d'animo: conquista.
"La montagna è selettiva. Se non sei ancora bene, se non stringi forte l'appiglio, ti scrolla giù e ti fa rotolare verso il mare. Opera una selezione severa: chi resiste agli scossoni resta lassù, chi si stacca scivola via. Ma forse è solo una questione di sensibilità. Se osservate i conoidi nei ghiaioni di montagna (vedi Val Monzoni ), noterete che le pietre più grosse e grezze, quelle dalle forme più grossolane stanno in fondo, sono rotolate giù, mentre la ghiaia fine, quella sottile e raffinata, è rimasta in alto, dove nasce la roccia." Tratto da "Le voci del bosco" di Mauro Corona
Stato d'animo: felicità.
Stato d'animo: stupore.
Stato d'animo: stupore. Stato d'animo: guardare e cercare, esplorare oltre (lo stagno di rane).
Stato d'animo: soddisfazione
Alle mie spalle pini-mughi. "La muga, o pino-mugo è la cattiva per eccellenza. Subdola di natura, cresce falsa e disonesta ed è anche rompiscatole. A differenza dell'agrifoglio, che tiene per sé la cattiveria come un vecchio lupo solitario, lei la dispensa a piene mani al prossimo. Come tutti i vili sta col branco e, al pari dei noccioli e dei sambuchi, trae forza dal numero. Provate a camminare in mezzo a un mare di mughe. Verrete percossi da infiniti colpi alla gambe e dopo un'ora lo spazio guadagnato sarà minimo. Vive in alta quota. Di lei appare solo un ciuffo verde poichè nasconde il tronco sotto terra dove si sviluppa anche per quindici metri. Il cuore e il corpo li tiene nascosti per non doverli donare agli altri. Il cuore e il corpo li tiene nascosti per non doverli donare agli altri. [...] Se la stringi ti dà l'idea di affidamento e a volte tiene. Ma se gli stai antipatico, e in un pendio ripido ti aggrappi a lei per tirarti su, ecco che ghignando fa crac e ti molla di sotto". Tratto da Mauro Corona "Le voci del bosco" e sperimentato di persona alle pendici del monte Pelmo.(il cui motto era "Salire in alto per aiutare chi sta in basso") "Grazie Montagna" che ho riportato qui e nel video, è anche fermarsi ad ammirare la meraviglia di un fiore ed altri piccoli mondi, quali quelli di un formicaio.
Si può raggiungere il bivacco dal parcheggio di Malga Canali (1302 m), da dove si parte anche per il Rifugio Treviso, per il sentiero 711 segnalato in modo esemplare.
Stavolta nella mia ascesi, ho curato ogni particolare, perchè la montagna come dice la poesia del famoso scalatore Battistino Bonali
Qualcuno sapientemente ha affisso "Grazie Montagna", poesia di Battistino Bonali che riportato prima, dentro il bivacco Minazio.
Preghiera della strada. Finalmente la route! Ho bisogno dello zaino e della pazienza del cammino. Ho bisogno di avere sete qualche volta di avere fame. Ho bisogno di piantare la tenda tutte le sere e di spiantarla tutte le mattine. Ho bisogno che tutto questo mi liberi dal dormiveglia e mi ridoni il gusto della vita. Ho bisogno del silenzio, dei pezzi di strada senza parole, per accorgermi che non devo avere paura di niente, neanche della mia debolezza, perché c’è un amore che mi ama sempre. Buona strada.
Ultima foto, quella a cui non posso sottrarmi, nonostante avrei preferito ometterla perchè mi vede in stati d'abbandono. Ma è la nuda e cruda verità, lo stato in cui ti riduce questo rosso Bivacco Minazio..comunista!.
Sciretti Alberto ore 21.00 a 30 anni getta la spugna, abbandonando pose trionfali. Si arrende alla montagna. Riprenderà i sensi, paralizzati dalla fatica del bivacco Minazio, tra le dolci pareti di casa.
"Gli alberi, sono come noi e noi siamo come alberi, ognuno con il proprio carattere, struttura fisica, fortuna e disgrazia. Osservando le piante, tutti ci possiamo riconoscere nell'una o nell'altra perchè anch'esse, come noi, possiedono una personalità, un modo di vivere, un'educazione, una cultura. Capiterà, allora, che l'uomo buono e generoso si riconosca nel cirmolo. il cocciuto nel carpino, il superbo nel noce, l'elegante nella betulla e così via. [...] Ogni albero ha una voce, un carattere, un uso. [...] Le liane sono le suore del bosco. Con critiana compassione vanno a visitare tutti gli alberi disgraziati. Di notte si arrampicano sul pioppo, lo accarezzano, lo consolano, gli tengono compagnia , e al mattino pregano per lui tra i suoi rami incerti. A volte egli è preso dalla disperazione, perde la pazienza, diventa cattivo e le maltratta scrollandosele di dosso. Succede spesso così: le persone buone che ci aiutano e ci vogliono bene vengono ripagate solo dai nostri insulti [...] Il pino, per via dei suoi rami fitti e spioventi è diventato l'ombrello sempre aperto, la tettoia sotto la quale ti rifugi quando scoppia il temporale. È naturale cercare riparo sotto i suoi rami, perchè comunicano qualche cosa di affettuoso e protettivo e la pioggia non riesce a penetrarli. Se ti intrufoli sotto un pino, troverai anche una scorta di fiammiferi e un letto per riposare. Infatti, egli depone a terra e preserva dall'umidità una quantità notevole di rametti minuscoli e barbe sottili, sempre secche e immediatamente pronte per essere accese. Quei fuscelli consentono di fare fuoco nelle situazioni peggiori" Mauro Corona, Le voci del bosco.
Il tempo di percorrenza, calcolato sulla vita sedentaria di un normale cittadino smidollato, è direttamente proporzionale al vostro allenamento e può variare tra le 3 e le 4 ore, visto che la salita è ripida e ardua (il cartello indica 2 h e 40 minuti)... ma le cose belle, come dice Platone alla fine dell' Ippia Maggiore, sono difficili.
(la foto è un po' schiacciata.... pare che stia scalando il Cerro Torre, comunque la salita è ripida e ardua)
Amici, prova d'ascolto, voglio esagerare, regalo l'emozione di una vacanza a Ios
Sciretti Alberto, in un video girato a Ios (Isole Cicladi - Grecia) nell'estate 2009, promuove la spiaggia di Mylopotas considerata una delle spiagge più belle del mediterraneo, cogliendo l'occasione per ironizzare amaramente sui modi con i quali la televisione commerciale italiana aggredisce con un marketing serrato e pubblicità occulta i telespettatori, in una truffa incessante senza scrupoli; punta di questo iceberg negli ultimi anni, Sergio Baracco, che assieme a Vanna Marchi e Roberto Da Crema, ben rappresenta la classe di televenditori (teleimbonitori).
Mylopotasbeach a Ios
Il marketing qui si palesa in urli e schiamazzi del televenditore che umilia lo spettattoreaggredendolo e mortificandolo, in fantomatiche "prove d'ascolto" e pseudo regali, in finti squilli di telefoni in sottofondo per dare l'idea che centinaia di persone stiano effettuando ordinativi, in macchiette teatrali dove il televenditore finge di regalare il prodotto ad un prezzo ridicolo ed un pseudo presunto rappresentante dell'azienda vi si oppone come se il prezzo fosse veramente troppo basso ed in frasi logorroiche ripetute per frastornare, imbambolare, incretinire, intontire, istupidire, rimbambire, rimbecillire, insomma rincoglionire. In particolare Sergio Baracco, di cui ho riportato nel video alcune esternazioni, televenditorespecializzato in vendita di gioielli (famoso il suo rubino "sangue di piccione") è stato messo alla gogna non tanto dall'etica di un paese che non si è mai seriamente rivoltato avverso la dilagante ignoranza mass-mediatica fatta di centinaia di maghi e maghetti e teleimbonitori, ma da una coppia di comici i Fichi d'India e dalla trasmissione Le Iene, esattamente come Vanna Marchi è stata obliterata da una trasmissione televisiva Striscia la Notizia. La Televisione che delinque e che allo stesso tempo elimina i propri criminali quando il terreno sotto i piedi incomincia a scottare; già perchè questi personaggi che se ne dica, hanno imperversatoindisturbati per le televisioni italiane per anni e decenni millantando e truffando e tuttora i loro metodi vengono sapientemente riproposti da altri televenditori più subdoli e meno appariscenti.
Sullo sfondo Mylopotas.
L'economia italiana continua ad essere rappresentata quindi anche da centinaia di call center che aggrediscono i pacifici e indifesi telefoni delle case, chiamando in modo anonimo e identificandosi con nomi tipo "Mario" ("Tutta la vita davanti" è un film di Paolo Virzì che ben rappresenta l'evoluzione all'italiana dal film "La Banda degli onesti" con Totò e Pippino de Filippo) alla ricerca dei dati che possano palesare la vulnerabilità della vittima e quindi lo stato di salute fisico, psicologico, la situazione economica, i gusti e le preferenze personali etc. Una economia quindi che si è basata anche su ordini continui strappati con l'inganno, laddove la truffa sarebbe un reato previsto dall'art.640 del codice penale; definita come attività ingannatoria capace di indurre la parte offesa in errore attraverso artifici e raggiri per indurla a effettuare atti di disposizionepatrimoniale che la danneggiano e favoriscono il truffatore o altri soggetti, procurando per quest'ultimi un profitto corrispondente al danno inferto alla vittima.
Sullo sfondo Mylopotas.
Vendere, vendere, vendere a tutti i costi, non importa come e che cosa. Lo spettacolo continua sulla televisione commerciale italiana, perché una autorità efficace preposta a prevenire la messa in onda delle truffe non è ancora stata istituita; diventerebbe un bastone tra le ruote insopportabile per una economia fatta di fumogeni e di specchi per le allodole.
Estate 2009: gioventù senza schei a Marina di Ravenna
Sciretti Alberto 5 anni fa (estate 2004) , Campeggio Rivaverde a Marina di Ravenna
Non sapete dove andare quest'estate 2009? Avete pochi schei ma tanta voglia di fare casino? Marina di Ravenna = piadina e mojito (fatti bene), locali sulla spiaggia, beach volley, feste e happy hours a volontà, giovani, casino.
Mi è venuta voglia di parlare di questa località di mare perchè sabato ci sono tornato ed ho visto che il campeggio Rivaverde dove ero stato 5 anni fa' a campeggiare selvaggiamente (non però come gli animali che circolano oggigiorno, quelli vanni evitati perchè saranno coloro che vi faranno presto stancare di Marina di Ravenna che infatti va presa a piccoli dosaggi, per qualche giorno soltanto), era già esaurito per il 30 maggio. Bisogna prenotare molto tempo prima o sperare di essere fortunati.
Marina di Ravenna, è forse tra le località nostrane quelle che più mi ricorda le atmosfere delle accese isole cicladi che con Ios, Mykonos, Santorini, guidano assieme ad Ibiza il divertimento nel Mediterraneo (se invece avete ancora qualche scheo in tasca andate a Ios, come faccio io questa estate!).
A Marina di Ravenna infatti gli stabilimenti balneari che di giorno di certo "non tacciono", alla sera "gridano" trasformandosi in locali veri e propri,disco beach, dove l'ingresso è free and friendly; in una serata quindi puoi passare da una festa all'altra senza restrizioni salvo la tua voglia di divertirti (è molto usata la bicicletta, più sgangherata è e più è figa), senza dover guidare ma spostandoti in una pineta che fa da cuscinetto con la cittadina, propensa comunque agli schiamazzi.
Il Bagno "la Duna degli Orsi" di Marina di Ravenna molto conosciuto ha assunto il ruolo di "fenomeno di costume"; nato come ritrovo di surfisti, si distingue per la sua concezione "fuori dai canoni usuali". Pochi ombrelloni in materiali naturali, per vivere tutto lo spazio della spiaggia e per vedere il mare anche dal bar; ottima musica; feste a tema che fanno continuare anche di sera la possibilità di ritrovarsi.
Consigliata forse ai giovanissimi (o alle compagnie numerose e festaiole) proprio per la facilità degli spostamenti, gli autobus gratuiti e l'atmosfera festosa; consiglio il campeggio Rivaverde (in alternativa c'è il camping piomboni) perchè è popolato da giovani ed è ad un centinaio di metri dalla spiaggia e dalle disco beach ed è ad un tiro di schioppo dal centro città (del tipo 5 minuti a piedi), bellissimo da frequentare alla sera. Gli hotel lasciateveli per quando avrete 50 anni.
Marina di Ravenna by night, con i suoi pregi ed i suoi difetti; ultimamente siccome girano voci che gli "animali vomitano ovunque, non portano una lira e si ubriacano con quello che portano da casa"... almeno la coca-cola ed il malibù compralo al supermercato di Marina di Ravenna!!!!
Questa estate compio 30 anni; per l'addio ai 20 anni ormai al tramonto guardando il video riportato qui sopra..ho pensato che in fondo..non sarebbe poi una cattiva idea tornare a IOS. Ed eccomi quindi in trattativa da buon cicladino per passarvi l'estate 2009 ad agosto..l'ultima estate dei "enti" e l'inizio dei "enta". Per un po' di tempo non potrò aggiornare il blog. Vale quanto scritto a questo link a proposito di Ios http://www.sciretti.it/2007/12/lamore-per-la-vita-e-non-solo.html#links Ci vediamo a Ios.
Cerca la verità dappertutto e con tutti i mezzi, diventando ciò che sei, sviluppando le tue autentiche potenzialità; condividi queste tue verità perchè la felicità è vera solo quando è condivisa; parti in esplorazione oltre lo stagno di rane, "apportando un radicale cambiamento al tuo stile di vita, cominciando con coraggio a fare cose che mai avresti pensato di fare o che mai hai osato. C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perchè è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso."
Difendi gli ultimi lembi di un territorio martoriato, sfruttato, degradato e spremuto da un progresso cieco. Ascolta il Cantico delle Creature e chi come Andrea Zanzotto e Mario Rigoni Stern canta le lodi della Natura e di quei beni non immediatamente monetizzabili, quali la bellezza, il senso di condivisione e appartenenza, il patrimonio storico-culturale. Ciò che appare in pericolo oggi nella mia terra Veneta come forse anche nella tua, non è solo la salubrità dell'acqua, dell'aria o dell'ambiente, ma i paesaggi nella loro varietà e ricchezza, i beni storici profanati, gli scorci oltraggiati, e il senso di appartenenza
Sotto il guanto di velluto di un umanitarismo efficacemente supportato da manipolazione genetica, impiego di sostanze psicoattive, ipnopedia e divertimenti ipertecnologici, l'umanità è finalmente riuscita a sconfiggere le malattie, l'aggressività, la guerra, l'ansia, la sofferenza, il senso di colpa, l'invidia e il dolore. Ma il prezzo di tale vittoria ha un nome: omogeneizzazione, mediocrità, divertimenti banali, affetti superficiali, gusti triviali, falso appagamento, incapacità di provare amore e desiderio.
Il mondo nuovo ha conseguito benessere, senso della comunità, stabilità e una soddisfazione pressoché generale solo per ritrovarsi popolato da creature con fattezze umane, ma spiritualmente ritardate. Consumano, fornicano, assumono "soma", giocano a "palla centrifuga", azionano le macchine che rendono possibile tutto ciò. Non leggono, non scrivono, non pensano, non amano, ne si autogovernano. Arte e scienza, virtù e religione, famiglia e amicizia sono passate di moda. Quel che più conta è la salute fisica, la gratificazione immediata. "Non rimandare mai a domani il divertimento di oggi". Nessuno aspira a qualcosa di più. L'uomo nuovo è così disumanizzato che non si rende neppure conto di ciò che ha perso.