Due atomi di Idrogeno, uno di Ossigeno
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Il rifugio Citta di Fiume.
Ampio lo spazio erboso pianeggiante antistante il Rifugio con animali al pascolo Se cercate quindi un rifugio dove poter far stare i bambini vicino alle mucche, il Rifugio Città di Fiume fa per voi. (lo sapevate che con le foglie del noce non si può fare il letto alle mucche altrimenti il latte delle mammelle si asciuga immediatamente? Lo sapevate che nell'interno dell'abete bianco, racchiuso in piccole e morbide ampolle, un raro liquido incolore detto "lagrimo", miracoloso balsamo per le malattie dell'apparato respiratorio. Se accarezate la corteccia dell'abete bianco, noterete delle lievi protuberanze grandi come mezzi fagioli. Schiacciandole con l'unghia del pollice uscirà il prezioso olio. Và messo nell'acqua bollente e aspirato per inalazione, combattendo bronchiti e le tossi dell'inverno. Sapevate che se praticate un piccolo foro nel primo metro di fusto del pino (attenzione il pino può anche morire per i troppi fori) e vi appendete sotto un vaso, dopo qualche giorno fa uscire colate di resina densa e gialla come caldo miele? La resina del pino ha un valore medicamentoso. Se ti rimane conficcata una spina sotto la pelle e non riesci ad estrarla basta mettervi sopra un po' di resina liquefatta e di lì a qualche giorno la spina viene a galla" Lo sapevate che appendendo un ramo di cirmolo in una stanza ti porti in casa il bosco? Chiuso tra i muri il profumo dura per molti anni". Non le sapevo neanche io tutte queste cose, le ho lette in "Le voci del bosco" di Mauro Corona.)Il monte Pelmo si colora di rosa verso il tramonto.
Sole illumina fino a tarda ora e tramonta colorando di rosa la parete del Pelmo.
Sciretti Alberto (luglio 2009) impiastricciato di crema protettiva, in finte pose naturali.Sciretti Alberto in un tentativo maldesto di sembrare più bello della natura alle sue spalle, natura che ricorda ad Alberto attraverso le parole di Mauro Corona che "coloro che vivono di apparenze non possono avere fondamenta forti e compatte o un' essenza solida e sicura. Sono come fatti di cartone. Ingannevoli nella facciata, da lontano sembrano brillanti e sicuri, ma alla prima battuta, si rivelano deludenti e noiosi". Meglio che la smetta con queste foto e i primi piani, prima che qualcuno si accorga che sono vanitoso.
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Scultura dell'arch. Diego Merlin "Il trono"
L'idea di inserire in un'area di interesse ambientale e storico delle sculture d'arte contemporanea, creando una commistione che rende fresco ogni ragionamento e che stimola l'intelletto ad una percezione non univoca o semplicistica dello spazio e del trascorrere del tempo, è di quelle forti.
L'idea è nata dall'architetto Diego Morlin nel 2000; un altro "disperso nei boschi" e non meravigliatevi per l'appunto se la guida, nel traghettarvi in questo nuovo mondo, vi fa tra gli altri i nomi di Mauro Corona e di Marco Paolini (quest'ultimo ha preso proprio casa a pochi metri dal parco)
Scultura dell'arch. Diego Merlin "la sedia della strega"; la scopa della strega si appoggia alla carega
Il parco del Sojo è un laboratorio d'idee che per essere veramente tali devono prima di tutto rispettare madre natura; dopo essersi inchinate a madre natura queste idee devono volare e far volare come streghe; già perchè il sojo è (mi ha ricordato per certe atmosfere il buso dei briganti )un dedalo di sentieri pieni di fascino e mistero, luogo di riparo e di difesa sin dal periodo neolitico; la scopa della strega appoggiata alla carega ti fa volare; ma voli anche grazie alle rassicuranti civette; voli, voli, voli, in uno scenario indimenticabile con sullo sfondo tutta la pianura veneta illuminata
La natura rappresentata da prati e boschi di carpini, roverelle, cornioli con alberi secolari si concede, sposando la capacità artistica dell'uomo di manipolare sapientemente la pietra, il ferro, il legno, il bronzo, il gres conferendovi un'anima; grotte, pozze d'acqua, le masiere (muri di pietra a secco delimitanti le proprietà o a sostegno dei terrazzamenti), le calcare, i fabbricati rurali e gli orti sono un po' natura un po' uomo.
Una cava colorata..Sono felice di aver visitato l'ecomuseo di notte perchè solo così si sentono e si vedono le streghe volare ("strega vien di notte..") e sento di dover tornare a vedere con l'aiuto del Dio Sole; qui di seguito propongo alcune fotografie notturne delle opere d'arte, alcune senza dicitura (andate a vederle di persona che la virtualità non regala ne virtù ne conoscenza), che si possono forse meglio apprezzare nelle foto del Magico Veneto ;
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