sabato 27 marzo 2010

Due atomi di Idrogeno, uno di Ossigeno

"Il maestro chiese al ruscello: “Perché piangi, o purissimo ruscello?". E il ruscello rispose: “Perché sono costretto ad andare fino alla città, dove l’Uomo mi disprezza e mi maltratta, preferendo bevande più forti, e fa di me lo spazzino dei suoi avanzi, contaminando la mia purezza e volgendo in sporcizia la mia chiarità”» (Khalil Gibran, La voce del maestro).
Sempre più l'umanità si divide in due: chi trascina avanti ed indietro il proprio corpo consumando e fornicando momenti fini a se stessi e chi come il sottoscritto è alla ricerca costante di istanti eterni e di idee pure cristallizzate per sempre nel tempo e nella Storia. Si pensi che ogni giorno 6000 bambini muoiono per malattie causate da acqua inquinata, da impianti sanitari e da livelli di igiene inadeguati e che in Italia stiamo per traghettare da una gestione pubblica ad una privata dell'acqua e che tutto sia ormai determinato da parametri di efficienza tecnico-economica....e così l'acqua, bene essenziale, stà per fare il suo ingresso in Borsa.

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domenica 4 ottobre 2009

Qual è il maneggio più bello dove andare a fare passeggiate a cavallo?

Ecco a voi il maneggio più bello d'Italia
Qual è il maneggio più bello dove andare a fare passeggiate con il cavallo? Ve lo dico subito "Maneggio La Suerte" , che si trova a Ferrara di Monte Baldo in località Novezzina (a pochi metri dall'Osservatorio Astronomico del Monte Baldo ed a pochi km dal Santuario Madonna della Corona di cui ho già parlato). Qui, seguendo la filosofia Garda style, mi sto lentamente approcciando ai cavalli effettuando passeggiate a cavallo da 1 o 2 ore, grazie al sapiente lavoro delle guide equestri Guido (cell 339-4353989) e di sua figlia Giada (cell 340-7014533) che pazientemente trasmettono e condividono con gli ospiti la passione per il più antico amico dell'uomo (addomesticato 5500 anni fa').

Il maneggio Maneggio La Suerte è quantomeno tra i più belli d'Italia per i seguenti motivi:
1. Si colloca in un paesaggio stupendo e tra i più belli d'italia descritto dal più grande geografo italiano Eugenio Turri (che tentò di promuovere anche un Parco del Monte Baldo) come "il luogo del cuore"; secondo il massimo geografo che qui studiava l’evoluzione dei paesaggi (“osservatorio-Turri” è un punto d' osservazione collocato sul monte Baldo sul quale Turri usava recarsi per scrutare e controllare il paesaggio), questi luoghi danno la possibilità di rigenerarsi e ritrovarsi in una natura che ti accarezza l'animo. Immaginate voi se in questo volo, l'aeroplano è un cavallo;
Particolare del Maneggio La Suerte

2. Gli estesi adiacenti pascoli (il maneggio vanta 127 ha) e le montagne circostanti offrono la possibilità di graduare le passeggiate nel verde e nei boschi secondo la propria preparazione e attitudine, dai principianti agli esperti. I principianti potranno prendere confidenza con questo magico mondo e scoprire la bellezza di andare a cavallo in completa serenità, mentre i più esperti si cimenteranno in percorsi montani più o meno impegnativi. Si possono scegliere una o più ore, fino a mezza giornata e trekking da uno a più giorni, sempre accompagnati da guide equestri come Guido (cell 339-4353989);
Il maneggio con i suoi adiacenti pascoli.

3. I sentieri che si percorrono a cavallo attraversano la “piccola cordigliera” del monte Baldo con finestre panoramiche che si aprono sulla Val Lagarina, sul lago di Garda e in lontananza le cime degli Appennini, hanno la peculiarità di farti entrare letteralmente nel cuore dei boschi, potendone apprezzare dalla sella particolari e sensazioni altrimenti non percettibili (le guide non lesinano informazioni, vi basta chiedere); durante le passeggiate si vedranno le trincee e le grotte costruite durante la prima e seconda guerra mondiale, quando queste terre furono così a lungo disputate tra Italia e Austria, e le tipiche malghe Baldensi luogo d’alpeggio per i pastori che producevano e producono tuttora freschi e genuini formaggi;
Paesaggio del Monte Baldo.

4. La presenza delle mucche e dei cavalli liberi nei pascoli (anche simpaticissimi pony) offrono, oltre ad un generale senso appagante di libertà, anche l'opportunità di far avvicinare i bambini a questi animali. La presenza di sorgenti nella zona rende poi questi luoghi una fonte continua di vita.
5. Il quinto motivo non lo posso dire (anche se nella mia vita non ho mai visto una cosa simile), tanto più che sul web posso sì condividere le mie scoperte ma non al punto di violare ciò che non deve per sua natura essere violato, come l'intimità di un dato luogo o il segreto confidato da un determinato amico; sarà dato di sapere a chi, andando a cavallo nel maneggio, sarà capace di esplorare in punta di piedi la natura ed a rispettarla come una madre.

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domenica 16 agosto 2009

Il bivacco Minazio è di tutti ed ha il tetto rosso: è comunista?

 

Il bivacco Minazio (a quota 2292 metri, non finirò mai di dirlo neanche nel video...) è una magnifica e confortevole casetta in legno (mi pareva brutto dire prefabbricato in legno e lamiera!), con il tetto rosso comunista, sempre aperta a tutti gli scalatori con due stanze per dormire per un totale di 12 posti letto in ottimo stato e con coperte in abbondanza;
Bivacco Minazio
Presenza di blogger con videocamera al bivacco

Il bivacco si affaccia su un paradiso di nuvole, il Vallon delle Lede, nella zona dell'Agordino tra le Pale di San Martino.

Castelpietra vicino a Fiera di Primiero, con i contorni delle vicine Pale di S. Martino. Feudo del vescovo di Feltre per controllare la via che collega l´Agordino a Fiera (Passo cereda), pone fine alla sua dimensione militare dopo la distruzione ad opera dei Veneziani (1511).

GRAZIE MONTAGNA per avermi dato lezioni di vita,perché faticando ho appreso a gustare il riposo,perché sudando ho imparato ad apprezzare un sorso di acqua fresca,perché, stanco, mi sono fermato e ho potuto ammirare la bellezza di un fiore,la libertá del volo degli uccelli,respirare il profumo de la semplicitá,perché solo immerso nel tuo silenzio,mi sono visto allo specchio e spaventato ho ammessola mia necessitá di veritá e amore,perché soffrendo ho gustato la gioia della vettapercependo che le cose vere,quelle che portano alla felicitá,si ottengono solo con sforzo,e chi non sa soffrire,non potrá mai capire. (poesia di Battistino Bonali, tra i più grandi scalatori)

Nella piccola sala con un tavolo e panche si può comodamente mangiare. Nei pressi vi è anche una sorgente (segnalata dal bivacco) con acqua quasi sempre presente.
Stato d'animo: conquista.

"La montagna è selettiva. Se non sei ancora bene, se non stringi forte l'appiglio, ti scrolla giù e ti fa rotolare verso il mare. Opera una selezione severa: chi resiste agli scossoni resta lassù, chi si stacca scivola via. Ma forse è solo una questione di sensibilità. Se osservate i conoidi nei ghiaioni di montagna (vedi Val Monzoni ), noterete che le pietre più grosse e grezze, quelle dalle forme più grossolane stanno in fondo, sono rotolate giù, mentre la ghiaia fine, quella sottile e raffinata, è rimasta in alto, dove nasce la roccia." Tratto da "Le voci del bosco" di Mauro Corona

Stato d'animo: felicità.

Stato d'animo: stupore.
Stato d'animo: stupore.
Stato d'animo: guardare e cercare, esplorare oltre (lo stagno di rane).


Stato d'animo: soddisfazione  

Alle mie spalle pini-mughi. "La muga, o pino-mugo è la cattiva per eccellenza. Subdola di natura, cresce falsa e disonesta ed è anche rompiscatole. A differenza dell'agrifoglio, che tiene per sé la cattiveria come un vecchio lupo solitario, lei la dispensa a piene mani al prossimo. Come tutti i vili sta col branco e, al pari dei noccioli e dei sambuchi, trae forza dal numero. Provate a camminare in mezzo a un mare di mughe. Verrete percossi da infiniti colpi alla gambe e dopo un'ora lo spazio guadagnato sarà minimo. Vive in alta quota. Di lei appare solo un ciuffo verde poichè nasconde il tronco sotto terra dove si sviluppa anche per quindici metri. Il cuore e il corpo li tiene nascosti per non doverli donare agli altri. Il cuore e il corpo li tiene nascosti per non doverli donare agli altri. [...] Se la stringi ti dà l'idea di affidamento e a volte tiene. Ma se gli stai antipatico, e in un pendio ripido ti aggrappi a lei per tirarti su, ecco che ghignando fa crac e ti molla di sotto". Tratto da Mauro Corona "Le voci del bosco" e sperimentato di persona alle pendici del monte Pelmo.(il cui motto era "Salire in alto per aiutare chi sta in basso") "Grazie Montagna" che ho riportato qui e nel video, è anche fermarsi ad ammirare la meraviglia di un fiore ed altri piccoli mondi, quali quelli di un formicaio.
Si può raggiungere il bivacco dal parcheggio di Malga Canali (1302 m), da dove si parte anche per il Rifugio Treviso, per il sentiero 711 segnalato in modo esemplare.
Stavolta nella mia ascesi, ho curato ogni particolare, perchè la montagna come dice la poesia del famoso scalatore Battistino Bonali




Qualcuno sapientemente ha affisso "Grazie Montagna", poesia di Battistino Bonali che riportato prima, dentro il bivacco Minazio.
Preghiera della strada. Finalmente la route! Ho bisogno dello zaino e della pazienza del cammino. Ho bisogno di avere sete qualche volta di avere fame. Ho bisogno di piantare la tenda tutte le sere e di spiantarla tutte le mattine. Ho bisogno che tutto questo mi liberi dal dormiveglia e mi ridoni il gusto della vita. Ho bisogno del silenzio, dei pezzi di strada senza parole, per accorgermi che non devo avere paura di niente, neanche della mia debolezza, perché c’è un amore che mi ama sempre. Buona strada.

Ultima foto, quella a cui non posso sottrarmi, nonostante avrei preferito ometterla perchè mi vede in stati d'abbandono. Ma è la nuda e cruda verità, lo stato in cui ti riduce questo rosso Bivacco Minazio..comunista!.
Sciretti Alberto ore 21.00 a 30 anni getta la spugna, abbandonando pose trionfali. Si arrende alla montagna. Riprenderà i sensi, paralizzati dalla fatica del bivacco Minazio, tra le dolci pareti di casa.
"Gli alberi, sono come noi e noi siamo come alberi, ognuno con il proprio carattere, struttura fisica, fortuna e disgrazia. Osservando le piante, tutti ci possiamo riconoscere nell'una o nell'altra perchè anch'esse, come noi, possiedono una personalità, un modo di vivere, un'educazione, una cultura. Capiterà, allora, che l'uomo buono e generoso si riconosca nel cirmolo. il cocciuto nel carpino, il superbo nel noce, l'elegante nella betulla e così via. [...] Ogni albero ha una voce, un carattere, un uso. [...] Le liane sono le suore del bosco. Con critiana compassione vanno a visitare tutti gli alberi disgraziati. Di notte si arrampicano sul pioppo, lo accarezzano, lo consolano, gli tengono compagnia , e al mattino pregano per lui tra i suoi rami incerti. A volte egli è preso dalla disperazione, perde la pazienza, diventa cattivo e le maltratta scrollandosele di dosso. Succede spesso così: le persone buone che ci aiutano e ci vogliono bene vengono ripagate solo dai nostri insulti [...] Il pino, per via dei suoi rami fitti e spioventi è diventato l'ombrello sempre aperto, la tettoia sotto la quale ti rifugi quando scoppia il temporale. È naturale cercare riparo sotto i suoi rami, perchè comunicano qualche cosa di affettuoso e protettivo e la pioggia non riesce a penetrarli. Se ti intrufoli sotto un pino, troverai anche una scorta di fiammiferi e un letto per riposare. Infatti, egli depone a terra e preserva dall'umidità una quantità notevole di rametti minuscoli e barbe sottili, sempre secche e immediatamente pronte per essere accese. Quei fuscelli consentono di fare fuoco nelle situazioni peggiori" Mauro Corona, Le voci del bosco.


Il tempo di percorrenza, calcolato sulla vita sedentaria di un normale cittadino smidollato, è direttamente proporzionale al vostro allenamento e può variare tra le 3 e le 4 ore, visto che la salita è ripida e ardua (il cartello indica 2 h e 40 minuti)... ma le cose belle, come dice Platone alla fine dell' Ippia Maggiore, sono difficili.
(la foto è un po' schiacciata.... pare che stia scalando il Cerro Torre, comunque la salita è ripida e ardua)

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giovedì 13 agosto 2009

Mi sono bevuto il Monte Pelmo, prima delle vacanze estive

Il Sole, « è esso a produrre le stagioni e gli anni e a governare tutte le cose del mondo visibile » (Platone, La Repubblica, libro VII, 516 c - d, trad.: Franco Sartori). Platone simboleggia con il sole la fonte della vera conoscenza. Normalmente gli uomini sono tenuti prigionieri (ad esempio dalla televisione che influenza e domina l'opinione pubblica manipolando le notizie), costretti ad osservare delle semplici ombre di forme (le immagini proiettate dalla televisione ad esempio) che non sono neanche dei veri oggetti; essi possono essere trovati soltanto "fuori della caverna", cioè nel mondo intellegibile delle forme conosciute dalla ragione e non dalla percezione. Insomma, il mio consiglio è di andare a prendere il Sole....
Sciretti Alberto alla Grotta di San Antonio, Forcella Forada (luglio 2009), a rappresentare la metafora del Sole nel Mito della Caverna ?????. All'interno una nicchia con l'immagine di Sant'Antonio e due panche laterali. La piccola costruzione, in caso di maltempo, può offrire riparo a più persone.
"Casa ideale" alle pendici del monte Pelmo. Foto terapeutica dedicata a chi (ammalato) sogna un attico a New York.
Prima di partire per il mare, sono andato a trovare il Monte Pelmo, una montagna delle Dolomiti che raggiunge i 3.169 m s.l.m.; mi ha detto che sta bene e che è contenta che il 26 giugno di quest'anno queste montagne siano state inserite nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Gli ho chiesto perpiacere di non farmi cadere in testa un masso che ho una serie di cose da portare a termine e lei è rimasta in un silenzio assertivo (in verità l'ascesa al Rifugio Fiume non palesa nessuna difficoltà o pericoli. Facile meta adatta a tutti, anche a famiglie con bambini.).
Paesaggi salendo verso Forcella Forada dalla località Villanova (Borca di Cadore).
Non ho fatto il famoso giro del monte Pelmo, ma ho raggiunto il Rifugio Città di Fiume a quota 1.917 m s.l.m. da Borca di Cadore (BL), precisamente dalla località di Villanova. Il rifugio è tappa privilegiata per gli escursionisti che, attraverso sentieri facili e perfettamente segnati, intendono raggiungere, in una giornata, più rifugi. Ci si trova al centro tra Pelmo, Civetta, Marmolada e Gruppo del Sella.

Il rifugio Citta di Fiume.

Ampio lo spazio erboso pianeggiante antistante il Rifugio con animali al pascolo Se cercate quindi un rifugio dove poter far stare i bambini vicino alle mucche, il Rifugio Città di Fiume fa per voi. (lo sapevate che con le foglie del noce non si può fare il letto alle mucche altrimenti il latte delle mammelle si asciuga immediatamente? Lo sapevate che nell'interno dell'abete bianco, racchiuso in piccole e morbide ampolle, un raro liquido incolore detto "lagrimo", miracoloso balsamo per le malattie dell'apparato respiratorio. Se accarezate la corteccia dell'abete bianco, noterete delle lievi protuberanze grandi come mezzi fagioli. Schiacciandole con l'unghia del pollice uscirà il prezioso olio. Và messo nell'acqua bollente e aspirato per inalazione, combattendo bronchiti e le tossi dell'inverno. Sapevate che se praticate un piccolo foro nel primo metro di fusto del pino (attenzione il pino può anche morire per i troppi fori) e vi appendete sotto un vaso, dopo qualche giorno fa uscire colate di resina densa e gialla come caldo miele? La resina del pino ha un valore medicamentoso. Se ti rimane conficcata una spina sotto la pelle e non riesci ad estrarla basta mettervi sopra un po' di resina liquefatta e di lì a qualche giorno la spina viene a galla" Lo sapevate che appendendo un ramo di cirmolo in una stanza ti porti in casa il bosco? Chiuso tra i muri il profumo dura per molti anni". Non le sapevo neanche io tutte queste cose, le ho lette in "Le voci del bosco" di Mauro Corona.)

Il monte Pelmo si colora di rosa verso il tramonto.

Sole illumina fino a tarda ora e tramonta colorando di rosa la parete del Pelmo.

Sciretti Alberto (luglio 2009) impiastricciato di crema protettiva, in finte pose naturali.

Sciretti Alberto in un tentativo maldesto di sembrare più bello della natura alle sue spalle, natura che ricorda ad Alberto attraverso le parole di Mauro Corona che "coloro che vivono di apparenze non possono avere fondamenta forti e compatte o un' essenza solida e sicura. Sono come fatti di cartone. Ingannevoli nella facciata, da lontano sembrano brillanti e sicuri, ma alla prima battuta, si rivelano deludenti e noiosi". Meglio che la smetta con queste foto e i primi piani, prima che qualcuno si accorga che sono vanitoso.

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domenica 17 maggio 2009

Un nuovo mondo al Parco del Sojo: il defribrillatore emozionale naturale e artistico

Un anfiteatro naturale dove il posto a sedere ha qualche centinaio d'anni: le sedie più preziose al mondo
Ho avuto la fortuna di visitarlo di notte fianco a fianco dell'ideatore Diego Morlin e della guida Gianluca Morlin: il Parco del sojo il mio primo vero ecomuseo; "natura e arte, storia e tradizione. Una nuova relazione fra scultura contemporanea e tutela dell'ambiente" così cantava la sirena che mi ha attirato di notte nel parco.
Idee iperuraniche, emozioni rare, fulmini cerebrali che scuotono il sonno di chi costantemente rischia di diventare "spiritualmente ritardato" in una pianura disumanizzata che fornifica ricercando la gratificazione immediata non rendendosi neppure conto di ciò che ha perso, ingoiato per sempre nel buco nero dell'asfalto.
Quello che abbiamo perso si trova al Parco del sojo, un nuovo mondo. Il vecchio mondo fatto di palazzinari e speculatori me lo sono bevuto con il vino bevuto alla tavola dei fratelli Morlin.

Scultura dell'arch. Diego Merlin "Il trono"

L'idea di inserire in un'area di interesse ambientale e storico delle sculture d'arte contemporanea, creando una commistione che rende fresco ogni ragionamento e che stimola l'intelletto ad una percezione non univoca o semplicistica dello spazio e del trascorrere del tempo, è di quelle forti.

L'idea è nata dall'architetto Diego Morlin nel 2000; un altro "disperso nei boschi" e non meravigliatevi per l'appunto se la guida, nel traghettarvi in questo nuovo mondo, vi fa tra gli altri i nomi di Mauro Corona e di Marco Paolini (quest'ultimo ha preso proprio casa a pochi metri dal parco)

Scultura dell'arch. Diego Merlin "la sedia della strega"; la scopa della strega si appoggia alla carega

Il parco del Sojo è un laboratorio d'idee che per essere veramente tali devono prima di tutto rispettare madre natura; dopo essersi inchinate a madre natura queste idee devono volare e far volare come streghe; già perchè il sojo è (mi ha ricordato per certe atmosfere il buso dei briganti )un dedalo di sentieri pieni di fascino e mistero, luogo di riparo e di difesa sin dal periodo neolitico; la scopa della strega appoggiata alla carega ti fa volare; ma voli anche grazie alle rassicuranti civette; voli, voli, voli, in uno scenario indimenticabile con sullo sfondo tutta la pianura veneta illuminata

La natura rappresentata da prati e boschi di carpini, roverelle, cornioli con alberi secolari si concede, sposando la capacità artistica dell'uomo di manipolare sapientemente la pietra, il ferro, il legno, il bronzo, il gres conferendovi un'anima; grotte, pozze d'acqua, le masiere (muri di pietra a secco delimitanti le proprietà o a sostegno dei terrazzamenti), le calcare, i fabbricati rurali e gli orti sono un po' natura un po' uomo.

Una cava colorata..

Sono felice di aver visitato l'ecomuseo di notte perchè solo così si sentono e si vedono le streghe volare ("strega vien di notte..") e sento di dover tornare a vedere con l'aiuto del Dio Sole; qui di seguito propongo alcune fotografie notturne delle opere d'arte, alcune senza dicitura (andate a vederle di persona che la virtualità non regala ne virtù ne conoscenza), che si possono forse meglio apprezzare nelle foto del Magico Veneto ;

La tomba del guerriero (alemanno) Teste (opera ispirata ai Daiachi, cacciatori di teste) Donna dormiente
L'uccellatore
La Gallina
La donna seduta
Improvvisamente durante l'escursione un cinghiale (di legno) con le zanne è spuntato dalla macchia.. Notizie della stupenda chiesetta di Covolo, da dove è partita la spedizione notturna, arrivano al 1089
Nel borgo di Covolo le poche anime che vi abitano hanno vicino al numero civico delle abitazioni i nomi di chi vi abita disegnati sulla ceramica.
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Guai a chiunque si illuda che queste fotografie virtuali possono in qualche modo sostituire le emozioni reali che solo una passeggiata in questi boschi è in grado di dare; il parco può avere realmente una funzione terapeutica per chi ha smarrito il proprio cammino; immergetevi nella natura e nell'arte senza lasciare "tracce da turista" che giammai sono "tracce d'artista"; se lasci questo posto magico così come lo hai trovato, senza lasciarvi echi di schiamazzi o briciole di mediocrità plastificate allora avrai condiviso con gli altri quel senso di felicità che tutti in fondo usciti da questo anfiteatro naturale si portano dentro.

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